Le Impronte del Tempo

un giro ad anello tra panorami e memorie

Un'escursione attraverso le faggete e i paesaggi carsici del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, tra natura, storia e memorie di briganti

Nella quiete del cammino, il silenzio della natura parla di un tempo che scorre lento, scolpendo anime e paesaggi con la pazienza dell'eternità

La mattina era già avviata quando ci siamo ritrovati al punto di partenza, una piccola radura ai margini della Valle dell’Inferno. Il sole filtrava tra le fronde degli alberi, disegnando ombre sul terreno. L’aria di giugno era fresca, e già si percepiva la promessa di una giornata indimenticabile.

Siamo partiti senza fretta, il ritmo dei nostri passi scandito dal fruscio delle foglie sotto i piedi. La faggeta ci avvolgeva con il suo abbraccio verde, una cattedrale di tronchi alti e imponenti che si stagliavano contro il cielo. La Valle dell’Inferno si apriva davanti a noi, un nome che evocava immagini di fuoco e fumo, di uomini piegati dal lavoro nelle antiche carbonaie e fornaci per la calce. Camminavamo su un terreno intriso di storia, dove ogni sasso, ogni sentiero, portava le tracce di un passato duro e avvolto nel mistero.

Il sentiero si faceva via via più ripido, le chiacchiere si affievolivano mentre la salita ci richiedeva concentrazione. Dopo un’ultima curva, la foresta si aprì e davanti a noi si distese la conca carsica del Lago Vivo. In agosto, il lago era quasi del tutto asciutto, ma la vista era comunque mozzafiato. Di fronte a noi si ergeva il Monte Petroso, la vetta più alta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Le sue pareti rocciose sembravano sfidare il cielo, una presenza maestosa che dominava il paesaggio.

Ogni passo che facciamo nel presente risuona con l'eco di vite passate, intrecciando la nostra storia a quella di chi ci ha preceduto

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Ci fermammo per riprendere fiato e ammirare la vista, e lì, circondati dalla natura selvaggia, le storie iniziarono a fluire. Parlammo degli aspetti naturalistici del luogo, della flora e della fauna che lo abitavano, ma furono i racconti dei briganti a catturare la nostra attenzione. Quei fuorilegge, che un tempo infestavano queste montagne, erano diventati quasi figure leggendarie, simboli di ribellione e libertà, e la loro memoria aleggiava ancora tra queste cime.

Dopo una pausa ristoratrice, riprendemmo il cammino. Attraversammo la faggeta del Serrone, dove il bosco si fece ancora più fitto e gli alberi, alti e maestosi, creavano un’atmosfera quasi mistica. Le formazioni rocciose che affioravano dal terreno sembravano sculture naturali, modellate dal tempo e dagli elementi. Il silenzio era rotto solo dal nostro incedere, e più ci addentravamo, più sentivamo di essere lontani dal mondo moderno, immersi in una dimensione antica e senza tempo.

Arrivammo infine alle terrazze del Rio Torto, un luogo sospeso nel vuoto dove il panorama si apriva sulle montagne dei Monti della Meta e delle Mainarde. La bellezza aspra e selvaggia di queste cime ci lasciò senza parole. Eravamo piccoli di fronte all’immensità della natura, ma allo stesso tempo parte di essa.

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Il percorso continuava, sempre immerso nella foresta, ma questa volta in discesa. Il ritorno al punto di partenza segnava la fine del nostro viaggio, un viaggio che ci aveva portato indietro nel tempo, attraverso la storia e la natura dell’Appennino Centrale. Ogni passo, ogni sosta, aveva lasciato un’impronta indelebile, non solo sul sentiero, ma nei nostri cuori. Le Impronte del Tempo, un nome che si rivelava ora più che mai, perfetto per descrivere ciò che avevamo vissuto.

Testo e Foto © Marco Buonocore

Attraversando il bosco fitto e le radure tranquille, ogni sosta rivelava un frammento di passato e bellezza, come un racconto inciso nella terra

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Esperienza in natura

Le nostre escursioni e attività tra le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise consentiranno una profonda immersione nella natura, un’esperienza che offre sempre grandi emozioni. Inoltre, ti guideremo attraverso i piccoli borghi, veri e propri scrigni, ricchi di cultura e tradizioni.