La dorsale della Serra delle Gravare

Un Confine di Grandezza e Storia

Guardando le infinite catene montuose dell'Appennino Centrale come il fondale di un antico mare,

scopriamo che il presente è un eco di ere passate, e ogni panorama diventa un riflesso della profondità temporale che collega la geologia alla storia naturale.

La dorsale della Serra delle Gravare, che collega il passo di Forca d’Acero con il valico del Passaggio dell’Orso, funge da maestoso confine naturale tra il Lazio e l’Abruzzo. Le sue vette, che sfiorano i 2.000 metri di altitudine, offrono panorami mozzafiato sulle principali catene montuose del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, regalando viste spettacolari e indimenticabili.

Le pendici della montagna sono avvolte da rigogliose foreste di faggio, dimora di una ricca vita selvatica; vederle ascendere fino al loro limite superiore di circa 1800 metri evoca una riflessione profonda sulla resilienza della natura e la sua capacità di sfidare i confini del possibile.

I prati di alta quota, estesi lungo i plateau carsici, rappresentano un altro elemento di grande fascino. Questi spazi aperti, ricchi di flora tipica dell’Appennino Centrale, offrono un’esperienza davvero unica, permettendo di godere della natura incontaminata e della quiete delle montagne.

Non mancano poi i ripidi balzi rocciosi, che aggiungono un tocco di avventura a questa escursione indimenticabile. Questi affioramenti rocciosi, con i loro paesaggi senza eguali, offrono viste spettacolari che rimangono impresse nella memoria.

Dalla dorsale della Serra delle Gravare, la vista è uno spettacolo mozzafiato. Di fronte a noi si ergono maestosi il Monte Marsicano, La Camosciara, Il Petroso e Le Creste di Iorio. Queste vette, parte integrante del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, disegnano un panorama unico e suggestivo. Spostando lo sguardo verso l’orizzonte, emergono le sagome imponenti del Monte Greco e della Maiella, che con la loro imponenza dominano il paesaggio circostante.

Ogni montagna è un testimone silenzioso della storia, mostrando come il passato e il presente si intreccino nella grandiosità della natura

La vista si estende ancora più lontano, perdendosi tra le infinite catene montuose dell’Appennino Centrale. Guardandole tutte insieme, sembra quasi di osservare il fondale di un antico mare, con il cielo blu che funge da vasto specchio d’acqua. È una sensazione affascinante e al tempo stesso incredibile, poiché, in effetti, ci troviamo davvero sul fondale di un antico mare. Questa consapevolezza arricchisce ulteriormente l’esperienza, creando un legame profondo tra la geologia e la storia naturale del luogo.

Le montagne, come antichi giganti, raccontano storie di ere passate, di trasformazioni lente e potenti che hanno plasmato il territorio. Camminando su questi sentieri, circondati da una natura selvaggia e incontaminata, si percepisce una connessione profonda con il passato. Ogni vetta, ogni valle e ogni foresta è un testimone silenzioso di milioni di anni di storia terrestre, offrendoci uno scorcio su un mondo che una volta era sommerso dalle acque.

Questa vista straordinaria, con il suo mix di bellezza naturale e profondità storica, rende la dorsale della Serra delle Gravare un luogo unico e indimenticabile, dove la natura si manifesta in tutta la sua grandiosità e dove ogni visita diventa un viaggio attraverso il tempo e lo spazio.

 

Testo e Foto © Marco Buonocore

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