Iris Marsica

un endemismo dell’Appennino Centrale

La rarità dell'Iris marsica ci ricorda che la bellezza autentica spesso risiede nella singolarità e nell'unicità.

La sua singolarità, manifestata nella struttura del fiore e nella sua esclusiva distribuzione geografica, ci mostra che preservare le specie rare è fondamentale per conservare la varietà e la ricchezza del nostro mondo naturale.

Il giaggiolo della Marsica (Iris marsica I.Ricci e Colas., 1974) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Iridaceae, caratterizzata da un rizoma sotterraneo. Questa pianta rappresenta un raro endemismo che si trova esclusivamente nell’area del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e nell’Appennino centrale. La sua esistenza è minacciata e, pertanto, è classificata come specie a rischio di estinzione.

Simile nella struttura e nei colori all’Iris germanica, il giaggiolo della Marsica si distingue per alcune peculiarità. La pianta, determinata per la prima volta cinquanta anni fa dai botanici Maria Antonietta Colasante e Ignazio Ricci, presenta una statura più ridotta rispetto alla sua controparte più comune. Le perule, le foglioline che avvolgono il fiore, sono di consistenza erbacea e delicatamente screziate di un azzurro violaceo.

L’Iris marsica è stato ufficialmente riconosciuto come specie autonoma nel 1974 dalla Royal Horticultural Society, grazie al lavoro della professoressa Colasante e del professor Ricci. A causa del suo stato di conservazione critico, è inserito nelle Liste Rosse delle Piante d’Italia, sia a livello nazionale che regionale, nella categoria “A minor rischio” (LR). Inoltre, la specie è protetta dalla direttiva comunitaria “Habitat” (allegato IV) e dalla Convenzione di Berna.

La bellezza delicata e irripetibile dell'Iris marsica riflette la rarità di un tesoro nascosto nelle montagne dell'Appennino Centrale

La tutela del giaggiolo della Marsica è strettamente legata alla conservazione del suo habitat naturale e alla sensibilizzazione dei visitatori delle aree montane in cui cresce. Durante i mesi della fioritura, che inizia ad aprile e raggiunge il suo apice tra maggio e giugno, il lungo stelo della pianta svela un fiore di un viola intenso che cattura l’attenzione di chiunque passeggi per le montagne.

L’impegno per la conservazione di questo raro fiore non solo protegge una componente unica della flora locale, ma contribuisce anche alla preservazione dell’ecosistema montano nel suo complesso. L’educazione ambientale e il rispetto della natura sono fondamentali per garantire che l’Iris marsica continui a fiorire nelle sue terre d’origine per le generazioni future.

 

Testo e Foto © Marco Buonocore

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