Il silenzio della neve

un viaggio attraverso faggete e panorami

Immersi nel silenzio dopo una nevicata, abbiamo attraversato, ciaspole ai piedi, sentieri incantati

scoprendo la sublime bellezza dell'inverno tra faggete e panorami mozzafiato

La neve, caduta copiosa durante la notte, aveva trasformato la faggeta del Serrone in un mondo ovattato e incantato. Ogni passo che facevamo con le ciaspole era un delicato scricchiolio sulla coltre fresca, mentre il sole del mattino, ancora basso all’orizzonte, filtrava attraverso i rami degli alberi carichi di neve. I raggi dorati penetravano tra le fronde, creando un mosaico di luci e ombre che danzava sulla superficie immacolata del paesaggio.

Camminare in quella quiete era un’esperienza di pura immersione nella natura. La faggeta, solitamente viva con il fruscio delle foglie e il canto degli uccelli, era ora avvolta da un silenzio profondo e pacifico, interrotto solo dal nostro respiro e dai passi scricchiolanti delle ciaspole. Ogni albero sembrava una scultura di ghiaccio, e l’intero bosco sembrava custodire un segreto antico, nascosto sotto il manto di neve.

Sotto un manto di neve che silenziosamente avvolgeva la faggeta, ogni passo diventava un momento di pace, e il sole filtrante trasformava la foresta in un quadro di luci e ombre danzanti

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Quando ci siamo affacciati alle Terrazze del Rio Torto, il panorama che si è svelato davanti a noi era una visione mozzafiato. La valle sottostante era una distesa di neve scintillante, che brillava sotto la luce del sole che cominciava a farsi più tenue. Le cime dei Moti della Meta e delle Mainarde si ergevano come imponenti sentinelle nel cielo, ogni montagna avvolta in un manto di bianco puro. La bellezza del paesaggio era amplificata dalla tranquillità di quel momento, un mondo sospeso tra il cielo e la terra, avvolto nel silenzio dell’inverno.

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Proseguendo, abbiamo raggiunto la conca carsica del Lago Vivo, ora un vasto mare di neve che scintillava in contrasto con il cielo sempre più nuvoloso. I raggi di sole che riuscivano a filtrare tra le nuvole illuminavano a tratti alcuni contorni del paesaggio, creando giochi di luce morbidi e delicati. L’atmosfera era carica di un’eleganza silenziosa, una calma che sembrava amplificata dalla neve che avvolgeva tutto con il suo manto di purezza.

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La discesa nella Valle dell’Inferno ci riportava a un’altra faggeta, immersa nella magia dell’inverno. Qui, l’assenza del sole e l’uniformità del cielo nuvoloso conferivano al paesaggio un’atmosfera più neutra e avvolgente. Senza i contrasti di luce e ombra, la valle sembrava essere un luogo di pace pura, dove la neve creava un tappeto morbido e omogeneo che ricopriva ogni cosa. Il silenzio, più profondo e continuo, avvolgeva ogni albero e ogni passo, rendendo l’esperienza ancora più suggestiva e immersiva.

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Mentre la giornata volgeva al termine, la valle si tingeva di sfumature di grigio e blu, e noi ci ritrovavamo a camminare in un sogno di inverno, avvolti da una bellezza che sembrava senza tempo. La ciaspolata, con la sua sequenza di paesaggi incantati e momenti di pura magia, si fissava nei nostri ricordi come un’esperienza preziosa e inimitabile, un frammento di bellezza che avrebbe continuato a brillare nella memoria del cuore.

 

Testo e Foto © Marco Buonocore

la luce e la neve tessero un manto di calma assoluta, trasformando ogni albero e ogni passo in una sinfonia di silenzio e bellezza eterna

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