Vita e Leggende di una Terra Antica
un'Escursione di Gruppo
- 15 Agosto 2024
- Diario, Escursioni di Gruppo
In una giornata d'agosto, con un gruppo abbiamo esplorato un paesaggio intriso di vicende antiche, trovando bellezza ed evocazioni in ogni passo
Mentre il sole si alzava e il paesaggio si svelava, il percorso ci immergeva in un mondo dove la storia e la natura si intrecciavano in un racconto senza tempo
Era una mattina di agosto, una di quelle in cui il sole si alza lentamente, promettendo una giornata calda, ma non insopportabile. Ci siamo ritrovati in un punto di ritrovo che sembrava fatto apposta per accogliere il nostro piccolo gruppo di escursionisti, una radura ai margini di quella che chiamano la Valle dell’Inferno. Non era ancora l’alba, ma il sole già cominciava a filtrare tra gli alberi, disegnando ombre delicate sul terreno.
Siamo partiti con un passo rilassato, il sentiero che si snodava davanti a noi era coperto di foglie, che scricchiolavano sotto i nostri piedi come una sinfonia naturale. La faggeta che ci avvolgeva sembrava un mondo a sé, una cattedrale di alberi imponenti, con le chiome che si intrecciavano formando un tetto verde che lasciava passare solo qualche raggio di sole. La Valle dell’Inferno ci si apriva davanti, un luogo dal nome oscuro e misterioso, che evocava immagini di fumo e fuoco. Qui, un tempo, uomini lavoravano duramente, piegati sotto il peso del carbone e della calce, ricavando dalla terra ciò che serviva per sopravvivere.
Il sentiero si faceva sempre più ripido man mano che avanzavamo, le chiacchiere che riempivano l’aria all’inizio si affievolivano, lasciando spazio alla concentrazione necessaria per affrontare la salita. Dopo un lungo tratto in salita, la foresta si aprì finalmente, rivelando la conca carsica del Lago Vivo. In agosto, il lago era quasi del tutto asciutto, ma la bellezza del luogo non ne risentiva. Di fronte a noi, il Monte Petroso si ergeva con tutta la sua maestosità, la cima più alta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che dominava il paesaggio con una presenza imponente e silenziosa.
Mentre ci immergevamo nel fresco abbraccio delle antiche faggete l'aria profumata di bosco e l'emozione promettevano una camminata carica di armonia e silenziosi segreti della natura
Ci fermammo qui per una pausa, il momento perfetto per immergerci non solo nella bellezza naturale del luogo, ma anche nella sua storia. Mentre ci riposavamo, cominciammo a raccontare storie. Si parlò delle piante e degli animali che popolano queste montagne, ma furono le vicende dei briganti che un tempo infestavano queste terre a catturare davvero la nostra attenzione. Quei banditi, diventati ormai figure leggendarie, rappresentavano l’anima ribelle e indomita di queste montagne, e le loro storie risuonavano ancora tra le cime, come un’eco lontana.
Dopo esserci ristorati, ci rimettemmo in cammino, addentrandoci nella faggeta del Serrone. Qui, il bosco si fece più fitto, gli alberi più alti, le loro radici affioravano dal terreno come antiche sculture naturali. Camminavamo in silenzio, avvolti da un’atmosfera quasi mistica, interrotta solo dal rumore dei nostri passi e dal canto degli uccelli nascosti tra i rami.
Arrivammo infine alle terrazze del Rio Torto, dove il panorama si apriva in tutta la sua maestosità. Da qui si potevano vedere le montagne dei Monti della Meta e delle Mainarde, una visione che ci lasciò senza parole. Davanti a tale bellezza, ci sentivamo piccoli, ma al tempo stesso parte di un tutto più grande, di una natura che ci accoglieva e ci sfidava con la sua imponenza.
Il sentiero continuava, questa volta in discesa, e piano piano ci riportava verso il punto di partenza. Il nostro viaggio si stava concludendo, ma con la consapevolezza di aver attraversato non solo un paesaggio naturale, ma anche un pezzo di storia. Ogni passo che avevamo fatto, ogni sosta, ogni racconto, aveva lasciato un segno dentro di noi, un’impronta indelebile, proprio come quelle che avevamo seguito lungo il percorso. Le Impronte del Tempo: un nome che descriveva perfettamente ciò che avevamo vissuto, un viaggio nel cuore dell’Appennino Centrale, tra natura e memoria.
Testo e Foto © Marco Buonocore
ogni sosta rivelava un frammento di passato e bellezza, come un racconto inciso nella terra
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Esperienza in natura
Le nostre escursioni e attività tra le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise consentiranno una profonda immersione nella natura, un’esperienza che offre sempre grandi emozioni. Inoltre, ti guideremo attraverso i piccoli borghi, veri e propri scrigni, ricchi di cultura e tradizioni.